Il Mondiale romano della scherma paralimpica in programma dal 7 al 12 novembre 2017, si apre con una medaglia, l’argento del senese Matteo Betti nel fioretto. Secondo posto amaro per l’azzurro contro l’ungherese Richard Osvath. Difatti, l’atleta di Budapest è riuscito a rimontare il nostro da 12-14 a 15-14 aggiudicandosi così la medaglia d’oro. «Poteva essere diverso – dice il 32enne azzurro – ma mezz’ora dopo la finale ho capito che devo apprezzare questo risultato. Fa parte dello sport».
Betti, che è nato a Siena nella contrada del Nicchio, ha cominciato con la scherma olimpica nel 1991. «Ero un bambino – ricorda – e solo nel 2005 mi sono seduto in carrozzina». Un’emorragia cerebrale lo ha colpito subito dopo la nascita gli ha causato un’emiparesi che gli impedisce l’uso del braccio destro. Ha cominciato a tirare di scherma, come detto, all’età di 5 anni. All’inizio tirava in piedi e solo nel 2005 ha scoperto la scherma in carrozzina, specialità in la quale la sua carriera è decollata. A Siena, nella città del Palio, è grande tifoso della squadra di calcio della sua città ma anche della Mens Sana del basket. Ama il rock anni Settanta, il cinema e in particolare il “Dottor Stranamore”.